Ma quanto si adatta la danza liquida, morbida, deliberatamente priva di esibizioni muscolari di Trisha Brown ai corpi disabili della inglese Candoco Dance Company.
“Set and Reset” del 1983 è un capolavoro-manifesto di questa capofila del post-modern americano insieme a Lucinda Childs e Steve Paxton (entrambi Leoni d’oro alla Carriera a Venezia). I corpi entrano ed escono di scena secondo una melodia continua, un disegno libero con movimenti, giri, flessioni, camminate che paiono privi di tecnica. Nel ’68 e dintorni era l’impegno ideologico dei giovani creatori, la reazione alla modern dance di Martha Graham: tutti possono ballare. Anche i disabili dunque, è la rivelazione di Candoco: danzatori su sedia a rotelle, privi di un arto, con le stampelle. Senza intenti pietistici però. Perché “Arte non terapia” è lo slogan di questo gruppo nato nel 1991 e che per una serata ha fatto il tutto esaurito al Teatro Carignano per Torinodanza dopo essere stato a Oriente Occidente di Rovereto.
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